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In vigna fervono in questi giorni le operazioni di “spollanatura”.
È la prima delle pratiche di “potatura verde” che verranno eseguite nel corso delle prossime settimane, volte a selezionare i tralci idonei alla produzione, eliminando quelli indesiderati. L’obiettivo è quello di creare un ambiente quanto più favorevole alla maturazione dei grappoli, regolando lo sviluppo della chioma della vite per ottenere il giusto rapporto tra superficie fogliare e produzione.
Nello specifico, quando si parla di spollanatura, si intende quella pratica che consiste nell’eliminare i cosiddetti “polloni”, ovvero quei germogli che hanno origine sul legno vecchio della vite e che non portano uva. Essi sottraggono nutrimento ai germogli produttivi e riducono l’aerazione dei grappoli. È quindi fondamentale eliminarli per consentire un adeguato sviluppo della pianta e per favorire una migliore qualità delle uve.
Questa operazione deve essere eseguita precocemente, quando i germogli sono ancora verdi e si staccano facilmente dal legno vecchio senza creare ferite profonde o lacerazioni alla corteccia, in maniera che ci sia un flusso di linfa maggiore.
Nei nostri vigneti le operazioni di spollonatura vengono eseguite esclusivamente a mano. È un’attività precisa ed accurata, che comporta un notevole impiego di risorse umane e tempo, soprattutto considerando che dovrà essere ripetuta altre 2-3 volte.
Questo nuovo approccio è frutto della collaborazione che Drusian ha siglato con il team di maestri potatori Simonit&Sirch, che ci seguiranno nelle operazioni in vigna con un progetto triennale che prevede un fitto programma di interventi mirati perché un buon vino è frutto, anche, di una corretta potatura.