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Quante volte vi sarà capitato, leggendo l’etichetta di un vino, di imbattervi nella dicitura “Contiene solfiti”. Vi siete mai chiesti di che cosa si tratta?
I solfiti sono delle molecole composte da ossigeno e zolfo. Il loro compito è quello di prevenire l’ossidazione degli alimenti e impedire che si sviluppino batteri. In buona sostanza fanno in modo che i prodotti alimentari possano conservarsi più a lungo.
Spesso i solfiti vengono associati al vino, ma in realtà possono essere presenti in tanti altri prodotti di uso comune come succhi di frutta, salumi, formaggi, frutta secca, cibi in scatola, ecc.
I solfiti possono essere presenti sia naturalmente, che essere aggiunti. Nel caso del vino, si formano in modo naturale durante la fase della fermentazione: i lieviti si nutrono degli zuccheri contenuti nel mosto e li trasformano in alcool. È proprio durante questo processo che vengono prodotte delle leggere quantità di solfiti. Nella maggioranza dei casi si rende necessaria l’aggiunta di altri solfiti, per consentire al vino per mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche e la qualità nel tempo.
La quantità di solfiti aggiunta dipende da molteplici fattori: dalla qualità dell’uva e dalla tipologia di vino prodotto. Spesso nei vini rossi è presente una quantità minore di solfiti rispetto ai vini bianchi perché sono già naturalmente protetti dalle ossidazioni dall’azione dei tannini, contenuti in quantità nelle bucce delle uve a bacca rossa.
In Italia l’obbligo di inserire la dicitura “Contiene solfiti” è stato introdotto per tutelare i soggetti allergici e in generale anche chi non è allergico ma potrebbe avere dei disturbi qualora ne ingerisse in quantità eccessiva. In particolare, i solfiti, essendo dei vaso costrittori, posso indurre mal di testa.
Per quanto riguarda gli spumanti Drusian, per contenere quanto più possibile la quantità di solfiti aggiunti, nella nostra azienda lavoriamo innanzitutto sulla qualità della materia prima. In vigna ci adoperiamo durante tutto l’anno per portare in cantina uva sana e di qualità.
In secondo luogo in produzione ci avvaliamo di una tecnologia avanzata che ci consente di imbottigliare i nostri spumanti in totale assenza di ossigeno, che sappiamo favorire il fenomeno di ossidazione, anche nei vini.
È con questi accorgimenti mirati che riusciamo a mantenere la quantità di anidride solforosa a livelli decisamente contenuti rispetto alla media, generalmente inferiori ai 100 mg/l (i valori sono consultabili nelle schede tecniche dei nostri prodotti, certificati da analisi di laboratorio).
In Italia il limite stabilito dalla legge è di 210 mg/l per i bianchi e rosati (160 mg/l per i vini rossi e 400 mg/l per i vini dolci).
Anche i vini biologici possono contenere solfiti e, anche se con limiti inferiori, devono seguire il Regolamento CE 203/2012 che ne disciplina l’impiego. Il limite è di 150 mg/l per bianchi e rosati (100 mg/l per i vini rossi e un aumento delle soglie fino a 30 mg/l nei vini dolci).
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